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[1/4] Progetto “CIALOMA”


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 CIALOMA


tra sacro e profano: musiche, cunti e canti dei borghi marinari di Sicilia 

 

REGIONE SICILIANA – ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI E LAVORO

Dipartimento Lavoro Servizio Emigrazione ed Immigrazione

Avviso pubblico n.3 del 2 luglio 2010 per lo svolgimento delleattività culturali previste dall’art. 24 bis della legge regionale 55/80 per l’anno 2010

 

 


 

“Del nostro vivere tra la gente di mare poco resta nella nostra memoria:
le partite a carte con l’amico pescatore, le lunghe risate, le lunghe notti,
il “cialomare” tra gli uomini di mare, le devozioni particolari dei pescatori,
le loro paure, le loro ansie.    
Il confuso vociare degli “uomini”, il rumore di diverse persone che discutono,
discorsi non ordinati, poco concludenti,
il chiaccherìo disordinato nell’idioma dei pescatori si dice “Cialoma”.

 

IL PROGETTO

Il progetto, che nasce dalla collaborazione tra l’ Associazione Centro Studi Aurora Onlus, la Compagnia di Arte Mediterranea Cialoma, la Federazione Siciliana del Quebec e la Confederazione Siciliani del Nord America si sviluppa intorno a un tema centrale: il mare.
Il mare come viaggio ed approdo, come ritorno da luoghi lontani, luoghi della memoria, delle emozioni, il mare da attraversare per andare lontano, lontani da casa, il mare per ritornare; il mare ancora come incontro tra paesi che attraversandolo scambiano le loro diversità o le loro consuetudini, il mare infine protagonista di vita, musiche, canti e cunti con origini che si perdono nella notte dei tempi tramandati da padre in figlio per generazioni.

 
La musica tradizionale popolare racchiude saperi di millenni appartenenti alla cultura, storia, miti, religione, leggenda e scienza della nostra Isola.

 
Le tante dominazioni che si sono alternate in Sicilia, hanno aggiunto nuove sonorità musicali amalgamandole a quelle già esistenti.

 
L’onomatopeico cialomare, da cui prende il nome della Compagnia musicale che accompagna il progetto, nel gergo dei marinai, indica quel caratteristico risuonare di voci, canti, richiami che si intrecciano da un punto all’altro della barca durante le lunghe e notturne battute di pesca.

 
Questo scrigno di memorie popolari – a rischio di estinzione, da catalogare al patrimonio immateriale della nostra tradizione culturale – tradotte in musica oggi costituiscono il patrimonio culturale della tradizione popolare siciliana.

 
Un particolare canto marinaresco che i pescatori "tonnaroti" intonano quando tirano con forza di braccia la rete è la Cialoma, aspettando che i tonni arrivino a galla, momento di inizio della mattanza. Tutti i canti che accompagnano le fatiche ed i vari momenti della mattanza vengono guidati dal "Rais", il tonnaroto più esperto, depositario di conoscenze tramandate oralmente di generazione in generazione.

 
Questo inestimabile elemento identitario che racconta le radici e la storia della nostra comunità – e che rimane impresso nella storia di chi emigrò dalla Sicilia molti anni fa, quando ancora questa pratica era attività ordinaria – va salvaguardata ad ogni costo.

 
Seppure negli Stati Uniti etnomusicologia e antropologia della musica siano oggi spesso strettamente interrelate, l’antropologia della musica affida la propria identità all’ ”indagine sui contenuti che i singoli gruppi sociali esprimono e i processi che mettono in opera attraverso l’attività musicale, colti nella loro diversità e specificità culturale, e sulle rappresentazioni che essi elaborano del proprio e dell’altrui mondo sonoro”.

 
Nascono così momenti di scambio, di riflessione e di recupero del nostro patrimonio tradizionale come la celebrazione di alcune feste che ancora oggi sono molto sentite nelle comunità siciliane sparse nel mondo.

 
Il pretesto della festa ci permette allora di fare un viaggio attraverso numerose memorie musicali come i canti del mare, di fatica e di devozione.

 
Sarà interessante in questo senso valutare le differenze e le analogie dei linguaggi sonori della tradizione della nostra terra d’origine attraverso la riproposizione locale delle comunità siciliane radicate nelle terre americane.