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[1/4] San Giusippuzzu, chiuvìti chiuvìti…


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 San Giusippuzzu,

chiuvìti chiuvìti…


Il culto di San Giuseppe in

viaggio da Bagheria alle

terre di emigrazione


DECRETO 20 maggio 2009

Direttive per lo svolgimento delle attività di cui all’art. 26 della legge regionale 4 giugno 1980, n. 55 per l’anno 2009

 

 


 

PREMESSA

Nel panorama generale dei grandi flussi migratori è noto come gli emigrati siciliani si distinguano per tenersi collegati strettamente alla terra d’origine anche attraverso la celebrazione di particolari ricorrenze e di riti. Il rispetto delle tradizioni del luogo di provenienza è uno degli aspetti di maggiore rilievo nella vita delle comunità di emigrati siciliani all’estero.

Si tratta, in prevalenza, di tradizioni religiose, anche se non mancano quelle laiche di tipo folkloristico. Tali manifestazioni si svolgono in maniera molto fedele a quelle alle quali gli emigrati erano soliti assistere o partecipare quando ancora vivevano nel loro paese d’origine.


LA FESTA DEL PATRONO SAN GIUSEPPE A BAGHERIA

Al merito del Principe Giuseppe Branciforti di aver fondato Bagheria, si deve aggiungere quello di avere introdotto il culto e la devozione al Santo Patrono della Città, il Patriarca San Giuseppe.

Il Principe nel 1658 fece edificare all’interno del suo palazzo di Bagheria una cappella che dedicò alla Natività della Beata Vergine Maria, al suo interno un quadro di San Giuseppe attorno al quale nacque il culto per il Santo che i primi Bagheresi eleggono a proprio Patrono.

Con l’ andare del tempo il borgo di Bagheria andava assumendo sempre piu l’aspetto di un paese, cosi il Principe Salvatore Branciforti (nipote di Giuseppe), fece edificare nell’ anno 1769 la Chiesa Madre che, dopo due anni di lavori, venne inaugurata nel 1771, anch’essa dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria.

A questo periodo si fa risalire la costruzione della statua lignea del Santo che regge il bambino Gesù, realizzata da un artista al tempo tra i più quotati, lo scultore Filippo Quattrocchi e tutt’oggi custodita in uno degli altari laterali della Chiesa.

Il culto di San Giuseppe ha il suo culmine il 19 marzo quando si celebra la Solennità di San Giuseppe, che viene preceduta dalla solenne novena che ha inizio il 10 marzo e che è stata celebrata da predicatori provenienti da tutta la Sicilia.

La vigilia della Solennità vengono celebrati i solenni Vespri, ed a sera vengono accese le tradizionali "vampe" in vari punti della Città.

Il 19 marzo tutta la Città è in festa, al mattino vengono celebrate ogni ora le Sante Messe nelle quali viene benedetto e distribuito il pane di San Giuseppe come simbolo della provvidenza che il Signore offre ai fedeli Bagheresi per intercessione di San Giuseppe. Nel pomeriggio ha luogo la Solenne Processione per le vie della Città con un percorso che varia di anno in anno.

Durante la Processione (tradizionalmente su uno dei due corsi principali) si svolge la volata dell’Angelo, due bambini vestiti da Angeli vengono calati con delle corde sopra il simulacro di San Giuseppe e qui recitano delle antiche preghiere ("i parti") in lingua italiana e dialettale.

Alle spese da sostenere per l’organizzazione di questi festeggiamenti facevano fronte tutti gli imprenditori e commercianti di Bagheria che si costituivano in un comitato i cui componenti variavano di edizione in edizione della festività.

Con il passare del tempo la Festa Grande fu finanziata prevalentemente con contributi comunali e venne posticipata al periodo estivo sino all’attuale collocazione della prima settimana di agosto, in modo da permettere agli emigrati Bagheresi, che in quel periodo fanno rientro a Bagheria per le vacanze, di prendervi parte.


IL PROGETTO

L’obiettivo dell’iniziativa è di approfondire, comprendere e comparare le immanenze e le evoluzioni dei simboli, dei segni, dei linguaggi della tradizione della terra d’origine nella reinterpretazione locale delle comunità di bagheresi e siciliani radicate nelle terre di emigrazione, con il presupposto che non è possibile capire fino in fondo la Sicilia e i siciliani se non si considera che ciascun paese, per quanto piccolo, festeggia il proprio santo patrono con ostentazione di addobbi, affollate processioni, piatti tipici, penitenze e atti di devozione.

Il progetto intende approfondire in particolare il folklore e le tradizioni popolari che si sono sviluppati in secoli di devozione intorno al culto di San Giuseppe a Bagheria.

La festa del Santo riveste nelle comunità bagheresi e siciliane all’estero un valore altamente significativo e la ricorrenza del 19 marzo, dedicata a San Giuseppe, con gli aspetti sociali, culturali, artistici ed iconografici rappresenterà l’oggetto della manifestazione.